I primi nove venerdì del mese

Che cos’è la Grande Promessa? 

E una straordinaria e specialissima promessa del Sacro Cuore di Gesù con la quale Egli ci assicura l’importantissima grazia della morte in grazia di Dio, quindi la salvezza eterna.

Ecco le precise parole con cui Gesù manifestò la Grande Promessa a S. Margherita Maria Alacoque:

«IO TI PROMETTO, NELL’ECCESSO DELLA MISE RICORDIA DEL MIO CUORE, CHE IL MIO AMORE ONNIPOTENTE CONCEDERÀ LA GRAZIA DELLA PENITENZA FINALE A TUTTI COLORO CHE SI COMUNICHERANNO IL PRIMO VENERDÌ DEL MESE, PER NOVE MESI DI SEGUITO. ESSI NON MORRANNO NELLA MIA DISGRAZIA, NÈ SENZA AVERE RICEVUTO I SANTI SACRAMENTI, E IN QUEGLI ULTIMI MOMENTI IL MIO CUORE DARÀ LORO UN SICURO ASILO». 

La Promessa 

Che cosa promette Gesù? Egli promette la coincidenza dell’ultimo istante della vita terrena con lo stato di grazia, per cui si è eternamente salvi in Paradiso. Gesù spiega la sua promessa con le parole: «essi non morranno in mia disgrazia, né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti, e in quegli ultimi momenti il mio Cuore sarà loro un asilo sicuro». 
Le parole «né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti» sono forse una sicurezza contro la morte improvvisa? Cioè chi avrà fatto bene i nove primi venerdì sarà certo di non morire senza prima confessarsi, aver ricevuto il santo Viatico e l’Unzione dell’Infermi? 
Importanti Teologi, commentatori della Grande Promessa, rispondono che questo non è promesso in forma assoluta, poiché: 
1) chi, al momento della morte, si trova già in grazia di Dio, di per sé non ha bisogno dei Sacramenti per salvarsi eternamente; 
2) chi invece, negli ultimi momenti della vita, si trova in disgrazia di Dio, cioè in peccato mortale, ordinariamente per rimettersi in grazia di Dio ha bisogno almeno del Sacramento della Confessione. Però in caso d’impossibilità a confessarsi; oppure in caso di morte improvvisa, prima che l’anima si separi dal corpo, Dio può supplire alla ricezione dei Sacramenti con grazie interiori e ispirazioni che inducano il moribondo a fare un atto di dolore perfetto, in modo da ottenere il perdono dei peccati, riavere la grazia santificante e così salvarsi eternamente. Questo ben inteso, in caso eccezionale, quando cioè il moribondo, per cause indipendenti dalla sua volontà, non potesse confessarsi. 
Quello invece che il Cuore di Gesù promette in modo assoluto e senza restrizioni è che nessuno di coloro che hanno fatto bene i Nove Primi Venerdì morrà in peccato mortale, concedendogli: a) se egli è giusto, la perseveranza finale nel lo stato di grazia; b) se egli è peccatore, il perdono di ogni peccato mortale sia per mezzo della Confessione, sia per mezzo di un atto di dolore perfetto. 
Tanto basta perché il Paradiso possa dirsi veramente assicurato, perché — senza eccezione alcuna — il suo amabile Cuore servirà per tutti di sicuro rifugio in quei momenti estremi. 
Pertanto nell’ora dell’agonia, negli ultimi istanti della vita terrena, da cui dipende l’eternità, possono insorgere e scatenarsi anche tutti i demoni dell’inferno, ma non riusciranno a prevalere contro chi ha fatto bene i Nove Primi Venerdì richiesti da Gesù, perché il suo Cuore gli sarà rifugio sicuro. La sua morte in grazia di Dio e la sua eterna salvezza saranno un consolante trionfo dell’eccesso della misericordia infinita e dell’onnipotenza d’amore del Suo Cuore Divino. 

La condizione 
Chi fa una promessa ha diritto di mettervi la condizione che vuole. Ebbene, Gesù, nel fare la sua Grande Promessa, si contentò di mettervi soltanto questa condizione: fare la Comunione nei primi Venerdì di nove mesi consecutivi. 
A chi sembrasse quasi impossibile che con un mezzo così facile si possa ottenere una grazia così straordinaria qual’è quella di conseguire la felicità eterna del Paradiso, deve tenere conto che tra questo mezzo così facile e una grazia così straordinaria si frappongono la Misericordia infinita e l’Onnipotenza di Dio. Chi può mettere limiti all’infinita Bontà e Misericordia del Cuore Sacratissimo di Gesù e restringere l’entrata in Paradiso? Gesù è il Re del Cielo e della terra, di conseguenza spetta a Lui fissare agli uomini le condizioni per la conquista del suo Regno, il Paradiso. 
Come dev’essere compiuta la condizione posta da Gesù per conseguire la Grande Promessa? 
Questa condizione deve essere compiuta fedelmente e quindi: 

1) le Comunioni devono essere nove e chi non le avesse fatte tutte e nove non ha diritto alla Grande Promessa; 

2) le Comunioni devono essere fatte nei primi venerdì del mese, e non in altro giorno della settimana. Nemmeno il confessore può commutare il giorno, perché la Chiesa non ha concesso a nessuno questa facoltà. Neppure gli ammalati possono essere dispensati dall’osservare questa condizione; 

3) Per nove mesi consecutivi senza interruzione. 

Chi dopo aver fatto cinque, sei, otto Comunioni, la tralasciasse poi un mese, anche involontariamente o perché impedito o perché se ne fosse dimenticato, costui per questo non avrebbe fatto alcuna mancanza, ma sarebbe obbligato a ricominciare la pratica daccapo e le Comunioni già fatte, sebbene sante e meritorie, non potrebbero essere computate nel numero. 
La pratica dei Nove Primi Venerdì si può cominciare in quel periodo dell’anno che torna più comodo, importante è non interromperla. 

4) Le nove comunioni devono essere fatte in grazia di Dio, colla volontà di perseverare nel bene e di vivere da buon cristiano. 

A) È chiaro che se uno facesse la Comunione sapendo di essere in peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma, abusando in modo così indegno della misericordia divina, si renderebbe meritevole di grandi castighi perché, invece di onorare il Cuore di Gesù l’oltraggerebbe orribilmente commettendo un peccato gravissimo di sacrilegio. 
B) Chi facesse queste nove Comunioni per potersi poi abbandonare liberamente ad una vita di peccati dimostrerebbe con questa perversa intenzione di essere attaccato al peccato e quindi le sue Comunioni sarebbero tutte sacrileghe e non potrebbe certamente pretendere di essersi assicurato il Paradiso. 
C) Chi invece avesse iniziato i nove primi Venerdì con buone disposizioni, ma poi per debolezza venisse a cade re in peccato grave, purché si penta di vero cuore, riacquisti la grazia santificante con la Confessione Sacramentale e continui senza interruzioni le nove Comunioni, costui conseguirà la Grande Promessa. 

5) Nel fare le nove Comunioni bisogna avere l’intenzione di farle secondo le intenzioni del Cuore di Gesù per ottenere la sua Grande Promessa, e cioè la salvezza eterna. 

Questo è molto importante perché, senza questa intenzione, fatta almeno nell’incominciare l’esercizio dei Primi Venerdì, non si potrebbe dire di avere bene adempiuta la pia pratica. 

Che cosa si dovrà dire di colui che, dopo di aver fatto bene i nove primi Venerdì del mese, con l’andare del tempo diventasse cattivo e vivesse malamente? 
La risposta è molto consolante. Gesù, nel fare la Grande Promessa, non ha eccettuato nessuno di quelli che avranno compiuto bene le condizioni dei Primi Nove Venerdì. Anzi è da notare la circostanza che Gesù, nel rivelare la sua Grande Promessa, non disse ch’essa è un tratto della sua misericordia ordinaria, ma dichiarò espressamente che è un eccesso della misericordia del suo Cuore, cioè una misericordia straordinaria che compirà con l’onnipotenza del suo amore. Ora queste espressioni così energiche e solenni ci fanno capire chiaramente e ci confermano nella sicura speranza che il suo Cuore amorosissimo concederà anche a questi poveri traviati il dono ineffabile della salvezza eterna. Che se per convertirli fosse anche necessario di operare miracoli straordinari di grazia, Egli compirà quest’eccesso della misericordia del suo amore onnipotente, dando loro la grazia di convertirsi prima di morire, e concedendo loro il perdono, li salverà. Quindi chi fa bene i nove Primi Venerdì non morirà in peccato, ma morrà in grazia di Dio e certamente si salverà. 
Questa pia pratica ci assicura la vittoria sul nostro nemico capitale: il peccato. Non una vittoria qualsiasi ma la vittoria ultima e decisiva: quella sul letto di morte. Che grazia sublime della infinita Misericordia di Dio! 

Questa pratica dei Nove Primi Venerdì non favorisce forse la presunzione, peccato contro lo Spirito Santo? 
La domanda sarebbe imbarazzante se non ci fosse di mezzo: 
1) da una parte la promessa incondizionata di Gesù che ha voluto indurci a porre in Lui ogni nostra confidenza, rendendosi Egli garante della nostra salvezza per i meriti del suo amorosissimo Cuore; 
2) e dal l’altra parte l’autorità della Chiesa che ci invita ad approfittare di questo mezzo così facile per raggiungere la vita eterna. 
Quindi non esitiamo a rispondere che essa non favorisce in alcun modo la presunzione delle anime bene intenzionate, ma ravviva loro la speranza di giungere in Paradiso nonostante le loro miserie e debolezze. Le anime bene intenzionate sanno benissimo che nessuno può salvarsi senza la sua libera corrispondenza alla grazia di Dio che ci spinge soavemente e fortemente a osservare la legge divina, cioè a fare il bene e a fuggire il male, come insegna il Dottore della Chiesa S. Agostino: «Chi ha creato te senza di te, non salverà te senza di te». È questa appunto la grazia che intende ottenere colui che si accinge a fare i Nove Primi Venerdì con retta intenzione. 

Questa è la raccolta di tutte le promesse fatte da Gesù a santa Margherita Maria, in favore dei devoti del Sacro Cuore:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Io metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Io li consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Io sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in morte.
5. Io spanderò le più abbondanti benedizioni sopra tutte le loro imprese.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano infinito della misericordia.
7. Le anime tiepide diverranno fervorose.
8. Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a una grande perfezione.

9. Io benedirò le case ove l’immagine del mio sacro Cuore sarà esposta e onorata.
10. Io darò ai sacerdoti il dono di commuovere i cuori più induriti.
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.

Preghiera per gli anziani

O Dio Padre clementissimo, in questo tempo di pandemia, tempesta inaspettata e furiosa, ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca. Al suo interno ci sono anche gli anziani, che Tu guardi ed ami con affetto di predilezione. Tu che conosci la loro fragilità e il loro disorientamento, aumenta la loro fede e alimenta la loro speranza nel Tuo Figlio Gesù Cristo crocifisso e risorto, nostra vita e risurrezione nel tempo e nell’eternità.

Suscita in tutti noi una rinnovata consapevolezza del valore inestimabile di ogni vita umana e la gratitudine verso i nostri padri e i nostri nonni. Spronaci a dedicare nuove energie per difenderli da questa tempesta, così come ognuno di noi è stato protetto e accudito da loro con tenerezza nelle piccole e grandi tormente della propria vita. Non permettere che li lasciamo soli, perché nella solitudine il coronavirus uccide di più.

Aiutaci ad essere loro compagni di viaggio, sostenendoli con la carità e il conforto spirituale. Rendici particolarmente attenti agli anziani che vivono lontani dal proprio nucleo familiare, in condizioni di solitudine davvero debilitanti e sconfortanti.

Dona la salvezza eterna agli anziani che hai chiamato a Te in questi giorni.

O Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio effuso nei nostri cuori, continua a fare della Chiesa un autentico ospedale da campo per tutti, soprattutto per gli anziani. Illuminaci nel fare sempre il primo passo verso di loro attraverso chiamate, messaggi video o vocali o lettere indirizzate a chi è solo.

O Gesù, Signore della Chiesa, benedici le parrocchie impegnate nella consegna di cibo e medicinali a chi è costretto a non uscire di casa. Sostieni i sacerdoti che continuano a visitare le case per dispensare i Tuoi Sacramenti, meraviglie del Tuo amore salvifico. Fortifica i giovani volontari che si stanno impegnando con generosità per tessere fondamentali reti di solidarietà.

Ti supplichiamo umilmente con il cuore in mano: dona la Tua luce e la Tua forza al personale che con abnegazione ed eroici sacrifici si dedica all’assistenza degli anziani che vivono all’interno delle strutture residenziali. Fa’ che non si perdano d’animo.

O Beata Vergine Maria, Madre della speranza, intercedi per i figli, i nipoti, gli assistenti ed i volontari che, pur mantenendo le distanze, stanno accanto ai loro cari anziani, memori della compassione che il Tuo divin Figlio ci ha insegnato e che Tu hai esercitato ai piedi della Croce. Amen!

(di don Francesco Dell’Orco)

Preghiera per vincere il coronavirus

Signore Gesù, guarda noi e l’umanità intera afflitta da questa nuova epidemia che già sta seminando sofferenza e morte in ogni angolo della terra.

Ti chiediamo, umilmente, difendici da questo morbo terribile che sta colpendo l’umanità.

Non permettere che in Italia e nel resto del mondo, questa nuovo virus chiamato coronavirus si trasformi in una strage degli innocenti ma libera dalla sofferenza e dal male tutti coloro che vengono a contatto con il nuovo male o vengono contagiati.

Fa’ si che l’efficacia delle cure preventive, come il vaccino ed altre coperture di carattere medico e farmaceutico, possano portare beneficio prima che il virus aggredisca un numero sempre più elevate di persone sane o già ammalate.

Affidiamo alla tua bontà di Padre questa nostra umile preghiera, mediante l’intercessione della Beata Vergine Maria, salute degli infermi e di tutti i santi nostri protettori.

Fa’ si che non soffriamo per questa e per tante nuove malattie che mettono ansia e preoccupazione nel cuore dei tuoi figli, così deboli, fragili e paurosi di fronte ai tanti mali e sofferenze di questo nostro tempo e di questa nostra generazione.

Amen

Preghiera alla vergine per vincere il coronavirus

Signore Gesù, Salvatore del mondo,
speranza che non ci deluderà mai,
abbi pietà di noi e liberaci da ogni male!

Ti preghiamo di vincere il flagello
di questo virus, che si va diffondendo,
di guarire gli infermi, di preservare i sani,
di sostenere chi opera per la salute di tutti.

Mostraci il Tuo Volto di misericordia
e salvaci nel Tuo grande amore.

Te lo chiediamo per intercessione
di Maria, Madre Tua e nostra,
che con fedeltà ci accompagna.

Tu che vivi e regni
nei secoli dei secoli.

Amen.

Alla Mia Cara Mamma Celeste

Preghiera tratta dal libro “Sulle Orme del Maestro”

Carissima Mamma Celeste, che volesti venire tra i monti d’Oropa per meglio esserci vicina, accoglici nella Tua casa e fa’ che portiamo nelle nostre case il profumo delle tue virtù.

Abbiamo bisogno di rifugiarci nelle Tue braccia per ritrovare il coraggio della fede, per sentire l’ardore del Tuo Amore.

Abbiamo bisogno delle tue carezze, che possono sciogliere la durezza del nostro cuore. Possano le nostre labbra pronunciare il Tuo dolce Nome: Mamma.

So che ascolterai le mie pene, le mie gioie, le mie delusioni e le mie speranze. Prendimi per mano e guidami per le vie del mondo e portami alla fine sul Cuore del Tuo dilettissimo Figlio.

Resta sempre nel mio cuore e nulla mi rattristerà.

Ti offro tutto me stesso.

Accetta questa offerta e rimani sempre con me.