Come recitare il santo Rosario


I misteri del Rosario


Misteri della Gioia
Misteri della Luce
Misteri del Dolore
Misteri della Gloria

Misteri della Luce
Il Battesimo di Gesù nel lago Giordano
Gesù alle nozze di Cana
L’Annuncio del Regno di Dio con l’invito alla conversione
La Trasfigurazione di nostro Signore Gesù
L’istituzione dell’Eucaristia
I misteri della Luce – o misteri luminosi, si recitano ogni giovedì.

Misteri del Dolore
Gesù agonizza nel monte degli ulivi
Gesù viene flagellato alla colonna
Gesù viene incoronato della corona di spine
Gesù viene caricato della croce
Gesù muore in croce
I misteri del Dolore – o misteri dolorosi, si recitano ogni martedì e venerdì.

Misteri della gioia
L’annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria
Maria visita la cugina Elisabetta
La nascita di Gesù a Betlemme
La presentazione di Gesù al Tempio
Il ritrovamento di Gesù al Tempio

I misteri della gioia – o misteri gaudiosi, si recitano ogni lunedì e sabato.

Misteri della Gloria
La risurrezione di Gesù
L’ascesa al cielo di Gesù
Lo Spirito Santo discende su Maria e sugli apostoli
Maria è assunta in cielo
Maria è incoronata Regina dell’universo, nella gloria degli angeli e dei santi.
I misteri della Gloria – o misteri gloriosi, si recitano ogni mercoledì e domenica.

Come si prega il Rosario
Il rosario intero è composto da 20 decine, che corrispondono ai 4 misteri: misteri gioiosi, misteri luminosi, misteri dolorosi e misteri gloriosi.
Quando si prega il rosario si recita un mistero al giorno, in base al giorno della settimana: i misteri gioiosi il lunedì e il sabato, i misteri luminosi (introdotti da San Giovanni Paolo II nel 2002 con la “Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae”) il giovedì, i misteri dolorosi il martedì e il venerdì, infine, i misteri gloriosi il mercoledì e la domenica.
Ora ti spiegheremo come dire il rosario, passo per passo.

Il rosario inizia col segno della croce, invocando la S.S. Trinità:

Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo,
Amen.

Si invoca lo Spirito Santo, fonte di santità:

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch’è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen.

Ad ogni decina si enuncia il mistero e, se possibile, un passo dalle Sacre Scritture che accompagna la preghiera.

Si recita, per ogni decina, la preghiera del Padre Nostro:

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome.
Venga il Tuo Regno, sia fatta la tua volontà,
come in Cielo, così in Terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostro debitori.
E non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal Male.
Amen.

Successivamente, seguendo i grani del Rosario, si recitano dieci Ave Maria dedicate alla Ss. Madre di Dio:

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen.

Dopo le dieci Ave Maria, si recita la dossologia, o meglio conosciuta come il Gloria al Padre:

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio,
e ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
Amen.

Infine le preghiere finali, il Salve Regina e (facoltativo) le Litanie Lauretanee:

Salve, o Regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva:
a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.

Padre del cielo, che sei Dio,
Abbi pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio,
Spirito Santo, che sei Dio,
Santa Trinità, unico Dio,Santa Maria,
prega per noi.

Santa Madre di Dio,
Santa Vergine delle vergini,
Madre di Cristo,
Madre della Chiesa,
Madre della divina grazia,
Madre purissima,
Madre castissima,
Madre sempre vergine,
Madre immacolata,
Madre degna d’amore,
Madre ammirabile,
Madre del buon consiglio,
Madre del Creatore,
Madre del Salvatore,
Madre di misericordia,
Vergine prudentissima,
Vergine degna di onore,
Vergine degna di lode,
Vergine potente,
Vergine clemente, Vergine fedele,
Specchio della santità divina,
Sede della Sapienza,
Causa della nostra letizia,
Tempio dello Spirito Santo,
Tabernacolo dell’eterna gloria,
Dimora tutta consacrata a Dio,
Rosa mistica,
Torre di Davide,
Torre d’avorio,
Casa d’oro,
Arca dell’alleanza,
Porta del cielo,
Stella del mattino,
Salute degli infermi,
Rifugio dei peccatori,
Consolatrice degli afflitti,
Aiuto dei cristiani,
Regina degli Angeli,
Regina dei Patriarchi,
Regina dei Profeti,
Regina degli Apostoli,
Regina dei Martiri,
Regina dei veri cristiani,
Regina delle Vergini,
Regina di tutti i Santi,
Regina concepita senza peccato originale,
Regina assunta in cielo,
Regina del santo Rosario,
Regina della famiglia,
Regina della pace.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
perdonaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
ascoltaci, o Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.

Prega per noi, Santa Madre di Dio.
E saremo degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo.
Concedi ai tuoi fedeli,
Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo e dello spirito,
per la gloriosa intercessione
di Maria santissima, sempre vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano
e guidaci alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

In conclusione del rosario:

O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna:

concedi a noi che con il santo Rosario della beata Vergine Maria abbiamo meditato questi misteri, di imitare ciò che contengono e di ottenere ciò che promettono.

Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Se il rosario viene pregato al risveglio o prima di andare a dormire, è consigliato ritagliarsi un momento per aggiungere anche le preghiere del mattino e le preghiere della sera.

Perché pregare il Rosario
Primo: perché il Rosario è un condensato del Vangelo.
La meditazione dei misteri fa sfilare sotto gli occhi i fatti e le parole principali di Gesù e di Maria: misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi.

Secondo: perché il Rosario è la preghiera che maggiormente piace alla Madonna.
Nelle apparizioni la Madonna invita a recitare il Rosario. Il Rosario è una preghiera estremamente semplice, facile, lineare, trasparente, alla portata di tutti.

Terzo: perché il Rosario è fatto di ripetizioni che non annoiano.
Una mamma non si stanca mai delle carezze del bimbo e delle sue dichiarazioni d’amore. L’amore non è mai monotono nell’uniformità delle sue espressioni. “La ripetizione è il linguaggio dell’amore” (S. Giovanni Paolo II).

Quarto: perché il Rosario attira l’amore materno della Madonna su chi lo recita.
L’amore materno aiuta i fanciulli a crescere e a svilupparsi.
Nel Rosario vi è il ripetersi lento e tranquillo dell’Ave Maria come una dolce melodia, come il canto della Salvezza, poi una breve sosta, una lode alla Trinità: il GLORIA AL PADRE, il Gloria ai Tre che abitano in noi, la lode al Vivente che irradia l’Amore su tutti, sui buoni e sui cattivi, sui giusti e sugli ingiusti, perché Lui è buono. E poi, un contatto con il Padre, una presa di coscienza della nostra filialità, un vedere i suoi desideri, i suoi interessi; un vedere i nostri desideri materiali e spirituali…PADRE NOSTRO, CHE SEI NEI CIELI.

(Fonte: Cenacologam.it)

Testimonianze di fede sul Rosario


San Giovanni Paolo II il 2 Ottobre del 1988 disse:
“Recitare il Rosario significa mettersi alla Scuola di Maria ed apprendere da Lei, Madre e Discepola del Cristo, come vivere in profondità ed in pienezza le esigenze della fede cristiana. Ella fu la Prima Credente e, della vita ecclesiale, Ella nel Cenacolo fu centro di unità e di carità tra i primi discepoli del Suo Figlio. Nella recita del Santo Rosario non si tratta tanto di ripetere delle formule, quanto piuttosto di entrare in colloquio confidenziale con Maria, di parlare, di manifestare le speranze, di confidarLe le pene, di aprirLe il cuore, di dichiararLe la propria disponibilità nell’accettare i disegni di Dio, di prometterLe fedeltà in ogni circostanza, sopratutto in quelle più difficili e dolorose, sicuri della Sua protezione e convinti che Ella ci otterrà dal Suo Figlio tutte le grazie necessarie alla nostra salvezza. Recitando il Santo Rosario, infatti, noi contempliamo il Cristo da una prospettiva privilegiata, cioè da quella stessa di Maria, Sua Madre; meditiamo, cioè, i Misteri della Vita, della Passione e della Resurrezione con gli occhi e col Cuore di Colei che fu vicina a Suo Figlio. Siamo assidui alla recita del Rosario sia nella comunità ecclesiale, sia nell’intimo delle nostre famiglie: solo, sulla scia delle ripetute invocazioni, unirà i cuori e riaccenderà il focolare domestico, fortificherà le nostre speranze e otterrà a tutti la pace e la gioia del Cristo nato, morto e risorto per noi”.

San Paolo della Croce, nel suo ultimo anno di vita, venne ripreso dal fratello infermiere che lo vedeva affaticato “Ma lei non ne può più, Padre! Non vede che neppure ha fiato di parlare? Non si affatichi a dire il Rosario”. Ma il santo rispose: “Lo voglio dire fin che son vivo. Se non lo posso dire con la bocca, lo dirò col cuore” (Rom. 24-25).

Suor Lucia di Fatima diceva: “Bisogna dare più spazio al Rosario. Col Rosario è possibile vincere tutti gli ostacoli che Satana in questo momento vuole creare alla Chiesa cattolica. Tutti i sacerdoti in particolare devono recitare il Rosario. Il Rosario deve essere recitato col cuore e con gioia; non deve essere solo un dovere da sbrigare frettolosamente”.

San Luigi Maria Grignion de Montfort, grande devoto della Madonna, proclamava: “Maria è la via più breve a Gesù! Pregate ogni giorno il rosario e se avete il tempo anche tutti i 15 misteri! Non c’è altro che fortifichi il Regno di Dio dentro di noi come la preghiera me­ditata del rosario”.

Preghiera di consacrazione e riparazione al Cuore Immacolato di Maria

Vergine santissima e Madre nostra, nel mostrare il tuo Cuore circondato di spine, simbolo delle bestemmie ed ingratitudini con cui gli uomini ripagano le finezze del tuo amore, hai chiesto di consolarti e ripararti. Come figli ti vogliamo amare e consolare sempre, ma specialmente dopo i tuoi materni lamenti, vogliamo riparare il tuo Cuore Addolorato e Immacolato che la cattiveria degli uomini ferisce con le pungenti spine dei loro peccati.

In modo particolare vogliamo riparare le bestemmie proferite contro la tua Immacolata Concezione e la tua Santa Verginità. Molti, purtroppo, negano che tu sei Madre di Dio e non ti vogliono accettare come tenera Madre degli uomini.

Altri, non potendoti oltraggiare direttamente, scaricando la loro collera satanica profanando le tue Sacre Immagini e non mancano coloro che cercano di infondere nei cuori, soprattutto dei bambini innocenti che ti sono tanto cari, l’indifferenza, il disprezzo ed anche l’odio contro di Te.

Vergine santissima, prostrati ai tuoi piedi, esprimiamo la nostra pena e promettiamo di riparare, con i nostri sacrifici, comunioni e preghiere, tanti peccati ed offese di questi tuoi figli ingrati.
Riconoscendo che anche noi non sempre corrispondiamo alle tue predilezioni, né ti amiamo ed onoriamo sufficientemente come Madre nostra, supplichiamo il perdono misericordioso per le nostre colpe e freddezze.

Madre santa, vogliamo ancora chiederti compassione, protezione e benedizioni per gli attivisti atei e i nemici della Chiesa. Riconducili tutti alla vera Chiesa, ovile di salvezza, come hai promesso nelle tue apparizioni a Fatima.

Per quanti sono tuoi figli, per tutte le famiglie e per noi in particolare che ci consacriamo interamente al tuo Cuore Immacolato sii rifugio nelle angustie e tentazioni della Vita; sii cammino per giungere a Dio, unica fonte di pace e di gioia.

Amen.

(Recitare il Salve Regina)

I primi nove venerdì del mese

Che cos’è la Grande Promessa? 

E una straordinaria e specialissima promessa del Sacro Cuore di Gesù con la quale Egli ci assicura l’importantissima grazia della morte in grazia di Dio, quindi la salvezza eterna.

Ecco le precise parole con cui Gesù manifestò la Grande Promessa a S. Margherita Maria Alacoque:

«IO TI PROMETTO, NELL’ECCESSO DELLA MISE RICORDIA DEL MIO CUORE, CHE IL MIO AMORE ONNIPOTENTE CONCEDERÀ LA GRAZIA DELLA PENITENZA FINALE A TUTTI COLORO CHE SI COMUNICHERANNO IL PRIMO VENERDÌ DEL MESE, PER NOVE MESI DI SEGUITO. ESSI NON MORRANNO NELLA MIA DISGRAZIA, NÈ SENZA AVERE RICEVUTO I SANTI SACRAMENTI, E IN QUEGLI ULTIMI MOMENTI IL MIO CUORE DARÀ LORO UN SICURO ASILO». 

La Promessa 

Che cosa promette Gesù? Egli promette la coincidenza dell’ultimo istante della vita terrena con lo stato di grazia, per cui si è eternamente salvi in Paradiso. Gesù spiega la sua promessa con le parole: «essi non morranno in mia disgrazia, né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti, e in quegli ultimi momenti il mio Cuore sarà loro un asilo sicuro». 
Le parole «né senza aver ricevuto i Santi Sacramenti» sono forse una sicurezza contro la morte improvvisa? Cioè chi avrà fatto bene i nove primi venerdì sarà certo di non morire senza prima confessarsi, aver ricevuto il santo Viatico e l’Unzione dell’Infermi? 
Importanti Teologi, commentatori della Grande Promessa, rispondono che questo non è promesso in forma assoluta, poiché: 
1) chi, al momento della morte, si trova già in grazia di Dio, di per sé non ha bisogno dei Sacramenti per salvarsi eternamente; 
2) chi invece, negli ultimi momenti della vita, si trova in disgrazia di Dio, cioè in peccato mortale, ordinariamente per rimettersi in grazia di Dio ha bisogno almeno del Sacramento della Confessione. Però in caso d’impossibilità a confessarsi; oppure in caso di morte improvvisa, prima che l’anima si separi dal corpo, Dio può supplire alla ricezione dei Sacramenti con grazie interiori e ispirazioni che inducano il moribondo a fare un atto di dolore perfetto, in modo da ottenere il perdono dei peccati, riavere la grazia santificante e così salvarsi eternamente. Questo ben inteso, in caso eccezionale, quando cioè il moribondo, per cause indipendenti dalla sua volontà, non potesse confessarsi. 
Quello invece che il Cuore di Gesù promette in modo assoluto e senza restrizioni è che nessuno di coloro che hanno fatto bene i Nove Primi Venerdì morrà in peccato mortale, concedendogli: a) se egli è giusto, la perseveranza finale nel lo stato di grazia; b) se egli è peccatore, il perdono di ogni peccato mortale sia per mezzo della Confessione, sia per mezzo di un atto di dolore perfetto. 
Tanto basta perché il Paradiso possa dirsi veramente assicurato, perché — senza eccezione alcuna — il suo amabile Cuore servirà per tutti di sicuro rifugio in quei momenti estremi. 
Pertanto nell’ora dell’agonia, negli ultimi istanti della vita terrena, da cui dipende l’eternità, possono insorgere e scatenarsi anche tutti i demoni dell’inferno, ma non riusciranno a prevalere contro chi ha fatto bene i Nove Primi Venerdì richiesti da Gesù, perché il suo Cuore gli sarà rifugio sicuro. La sua morte in grazia di Dio e la sua eterna salvezza saranno un consolante trionfo dell’eccesso della misericordia infinita e dell’onnipotenza d’amore del Suo Cuore Divino. 

La condizione 
Chi fa una promessa ha diritto di mettervi la condizione che vuole. Ebbene, Gesù, nel fare la sua Grande Promessa, si contentò di mettervi soltanto questa condizione: fare la Comunione nei primi Venerdì di nove mesi consecutivi. 
A chi sembrasse quasi impossibile che con un mezzo così facile si possa ottenere una grazia così straordinaria qual’è quella di conseguire la felicità eterna del Paradiso, deve tenere conto che tra questo mezzo così facile e una grazia così straordinaria si frappongono la Misericordia infinita e l’Onnipotenza di Dio. Chi può mettere limiti all’infinita Bontà e Misericordia del Cuore Sacratissimo di Gesù e restringere l’entrata in Paradiso? Gesù è il Re del Cielo e della terra, di conseguenza spetta a Lui fissare agli uomini le condizioni per la conquista del suo Regno, il Paradiso. 
Come dev’essere compiuta la condizione posta da Gesù per conseguire la Grande Promessa? 
Questa condizione deve essere compiuta fedelmente e quindi: 

1) le Comunioni devono essere nove e chi non le avesse fatte tutte e nove non ha diritto alla Grande Promessa; 

2) le Comunioni devono essere fatte nei primi venerdì del mese, e non in altro giorno della settimana. Nemmeno il confessore può commutare il giorno, perché la Chiesa non ha concesso a nessuno questa facoltà. Neppure gli ammalati possono essere dispensati dall’osservare questa condizione; 

3) Per nove mesi consecutivi senza interruzione. 

Chi dopo aver fatto cinque, sei, otto Comunioni, la tralasciasse poi un mese, anche involontariamente o perché impedito o perché se ne fosse dimenticato, costui per questo non avrebbe fatto alcuna mancanza, ma sarebbe obbligato a ricominciare la pratica daccapo e le Comunioni già fatte, sebbene sante e meritorie, non potrebbero essere computate nel numero. 
La pratica dei Nove Primi Venerdì si può cominciare in quel periodo dell’anno che torna più comodo, importante è non interromperla. 

4) Le nove comunioni devono essere fatte in grazia di Dio, colla volontà di perseverare nel bene e di vivere da buon cristiano. 

A) È chiaro che se uno facesse la Comunione sapendo di essere in peccato mortale, non solo non si assicurerebbe il Paradiso, ma, abusando in modo così indegno della misericordia divina, si renderebbe meritevole di grandi castighi perché, invece di onorare il Cuore di Gesù l’oltraggerebbe orribilmente commettendo un peccato gravissimo di sacrilegio. 
B) Chi facesse queste nove Comunioni per potersi poi abbandonare liberamente ad una vita di peccati dimostrerebbe con questa perversa intenzione di essere attaccato al peccato e quindi le sue Comunioni sarebbero tutte sacrileghe e non potrebbe certamente pretendere di essersi assicurato il Paradiso. 
C) Chi invece avesse iniziato i nove primi Venerdì con buone disposizioni, ma poi per debolezza venisse a cade re in peccato grave, purché si penta di vero cuore, riacquisti la grazia santificante con la Confessione Sacramentale e continui senza interruzioni le nove Comunioni, costui conseguirà la Grande Promessa. 

5) Nel fare le nove Comunioni bisogna avere l’intenzione di farle secondo le intenzioni del Cuore di Gesù per ottenere la sua Grande Promessa, e cioè la salvezza eterna. 

Questo è molto importante perché, senza questa intenzione, fatta almeno nell’incominciare l’esercizio dei Primi Venerdì, non si potrebbe dire di avere bene adempiuta la pia pratica. 

Che cosa si dovrà dire di colui che, dopo di aver fatto bene i nove primi Venerdì del mese, con l’andare del tempo diventasse cattivo e vivesse malamente? 
La risposta è molto consolante. Gesù, nel fare la Grande Promessa, non ha eccettuato nessuno di quelli che avranno compiuto bene le condizioni dei Primi Nove Venerdì. Anzi è da notare la circostanza che Gesù, nel rivelare la sua Grande Promessa, non disse ch’essa è un tratto della sua misericordia ordinaria, ma dichiarò espressamente che è un eccesso della misericordia del suo Cuore, cioè una misericordia straordinaria che compirà con l’onnipotenza del suo amore. Ora queste espressioni così energiche e solenni ci fanno capire chiaramente e ci confermano nella sicura speranza che il suo Cuore amorosissimo concederà anche a questi poveri traviati il dono ineffabile della salvezza eterna. Che se per convertirli fosse anche necessario di operare miracoli straordinari di grazia, Egli compirà quest’eccesso della misericordia del suo amore onnipotente, dando loro la grazia di convertirsi prima di morire, e concedendo loro il perdono, li salverà. Quindi chi fa bene i nove Primi Venerdì non morirà in peccato, ma morrà in grazia di Dio e certamente si salverà. 
Questa pia pratica ci assicura la vittoria sul nostro nemico capitale: il peccato. Non una vittoria qualsiasi ma la vittoria ultima e decisiva: quella sul letto di morte. Che grazia sublime della infinita Misericordia di Dio! 

Questa pratica dei Nove Primi Venerdì non favorisce forse la presunzione, peccato contro lo Spirito Santo? 
La domanda sarebbe imbarazzante se non ci fosse di mezzo: 
1) da una parte la promessa incondizionata di Gesù che ha voluto indurci a porre in Lui ogni nostra confidenza, rendendosi Egli garante della nostra salvezza per i meriti del suo amorosissimo Cuore; 
2) e dal l’altra parte l’autorità della Chiesa che ci invita ad approfittare di questo mezzo così facile per raggiungere la vita eterna. 
Quindi non esitiamo a rispondere che essa non favorisce in alcun modo la presunzione delle anime bene intenzionate, ma ravviva loro la speranza di giungere in Paradiso nonostante le loro miserie e debolezze. Le anime bene intenzionate sanno benissimo che nessuno può salvarsi senza la sua libera corrispondenza alla grazia di Dio che ci spinge soavemente e fortemente a osservare la legge divina, cioè a fare il bene e a fuggire il male, come insegna il Dottore della Chiesa S. Agostino: «Chi ha creato te senza di te, non salverà te senza di te». È questa appunto la grazia che intende ottenere colui che si accinge a fare i Nove Primi Venerdì con retta intenzione. 

Questa è la raccolta di tutte le promesse fatte da Gesù a santa Margherita Maria, in favore dei devoti del Sacro Cuore:

1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Io metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Io li consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Io sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in morte.
5. Io spanderò le più abbondanti benedizioni sopra tutte le loro imprese.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano infinito della misericordia.
7. Le anime tiepide diverranno fervorose.
8. Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a una grande perfezione.

9. Io benedirò le case ove l’immagine del mio sacro Cuore sarà esposta e onorata.
10. Io darò ai sacerdoti il dono di commuovere i cuori più induriti.
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.

Preghiera per gli anziani

O Dio Padre clementissimo, in questo tempo di pandemia, tempesta inaspettata e furiosa, ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca. Al suo interno ci sono anche gli anziani, che Tu guardi ed ami con affetto di predilezione. Tu che conosci la loro fragilità e il loro disorientamento, aumenta la loro fede e alimenta la loro speranza nel Tuo Figlio Gesù Cristo crocifisso e risorto, nostra vita e risurrezione nel tempo e nell’eternità.

Suscita in tutti noi una rinnovata consapevolezza del valore inestimabile di ogni vita umana e la gratitudine verso i nostri padri e i nostri nonni. Spronaci a dedicare nuove energie per difenderli da questa tempesta, così come ognuno di noi è stato protetto e accudito da loro con tenerezza nelle piccole e grandi tormente della propria vita. Non permettere che li lasciamo soli, perché nella solitudine il coronavirus uccide di più.

Aiutaci ad essere loro compagni di viaggio, sostenendoli con la carità e il conforto spirituale. Rendici particolarmente attenti agli anziani che vivono lontani dal proprio nucleo familiare, in condizioni di solitudine davvero debilitanti e sconfortanti.

Dona la salvezza eterna agli anziani che hai chiamato a Te in questi giorni.

O Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio effuso nei nostri cuori, continua a fare della Chiesa un autentico ospedale da campo per tutti, soprattutto per gli anziani. Illuminaci nel fare sempre il primo passo verso di loro attraverso chiamate, messaggi video o vocali o lettere indirizzate a chi è solo.

O Gesù, Signore della Chiesa, benedici le parrocchie impegnate nella consegna di cibo e medicinali a chi è costretto a non uscire di casa. Sostieni i sacerdoti che continuano a visitare le case per dispensare i Tuoi Sacramenti, meraviglie del Tuo amore salvifico. Fortifica i giovani volontari che si stanno impegnando con generosità per tessere fondamentali reti di solidarietà.

Ti supplichiamo umilmente con il cuore in mano: dona la Tua luce e la Tua forza al personale che con abnegazione ed eroici sacrifici si dedica all’assistenza degli anziani che vivono all’interno delle strutture residenziali. Fa’ che non si perdano d’animo.

O Beata Vergine Maria, Madre della speranza, intercedi per i figli, i nipoti, gli assistenti ed i volontari che, pur mantenendo le distanze, stanno accanto ai loro cari anziani, memori della compassione che il Tuo divin Figlio ci ha insegnato e che Tu hai esercitato ai piedi della Croce. Amen!

(di don Francesco Dell’Orco)

Preghiera per vincere il coronavirus

Signore Gesù, guarda noi e l’umanità intera afflitta da questa nuova epidemia che già sta seminando sofferenza e morte in ogni angolo della terra.

Ti chiediamo, umilmente, difendici da questo morbo terribile che sta colpendo l’umanità.

Non permettere che in Italia e nel resto del mondo, questa nuovo virus chiamato coronavirus si trasformi in una strage degli innocenti ma libera dalla sofferenza e dal male tutti coloro che vengono a contatto con il nuovo male o vengono contagiati.

Fa’ si che l’efficacia delle cure preventive, come il vaccino ed altre coperture di carattere medico e farmaceutico, possano portare beneficio prima che il virus aggredisca un numero sempre più elevate di persone sane o già ammalate.

Affidiamo alla tua bontà di Padre questa nostra umile preghiera, mediante l’intercessione della Beata Vergine Maria, salute degli infermi e di tutti i santi nostri protettori.

Fa’ si che non soffriamo per questa e per tante nuove malattie che mettono ansia e preoccupazione nel cuore dei tuoi figli, così deboli, fragili e paurosi di fronte ai tanti mali e sofferenze di questo nostro tempo e di questa nostra generazione.

Amen